L'Ente Regione svolge una funzione determinante per l'efficienza del servizio di trattamento, smaltimento e trasporto dei rifiuti.
Nel Lazio, i servizi di gestione dei rifiuti sono in fase di drammatico peggioramento.
Occorre intervenire con professionalità, seguendo alcuni punti qualificanti.
Occorre rivedere il PRGR, prevedendo:
l'abbandono dell'impostazione ideologica contraria alla costruzione d’impianti di termovalorizzazione
la cura della prevenzione, attraverso il coordinamento dei Comuni sulle iniziative ed i finanziamenti ad essi destinati dal Ministero dell’Ambiente, inquadrate nel Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti
elaborazione di un programma di indipendenza ed autosufficienza territoriale nella gestione del ciclo dei rifiuti concepito tenendo conto delle necessità di ogni Ambito Territoriale Ottimale (ATO) per evitare inutili duplicazioni e diseconomie
la costruzione di moderni impianti di riciclo, per valorizzare adeguatamente le frazioni recuperabili o riciclabili, incentivando la costruzione di siti idonei allo smaltimento delle frazioni non altrimenti trattabili
rimodulazione del ruolo del termovalorizzatore di San Vittore in esito alla realizzazione di quello di Roma
Tutto ciò consentirà di ottenere:
a) economicità e autonomia impiantistica degli ATO
b) la fine alle spedizioni di rifiuti fuori regione e fuori nazione
In considerazione del fatto che - nella rete laziale - più della metà dell’acqua prelevata alle sorgenti viene dispersa per la fatiscenza delle reti di distribuzione, occorre pianificare e realizzare l’ammodernamento delle reti destinando adeguate risorse a quest’attività. La proposta di intervento si fonda sui seguenti elementi.
Piano di gestione delle acque meteoriche, incentivando la realizzazione di opere finalizzate a ottimizzare le gestione delle acque piovane e il loro riutilizzo
Superamento del concetto di acqua pubblica gratuita, attraverso un moderno sistema di tariffazione che tuteli le fasce deboli della cittadinanza, ma consenta all’Azienda di gestione di creare un margine operativo
Per questi importanti obiettivi, occorre sviluppare un Programma di tutela dei sistemi Idrici, ponendo particolare attenzione:
a) al sistema idrico del Peschiera (il cui raddoppio è previsto nel PNRR), che, dalla provincia di Rieti, rifornisce Roma di acqua e energia elettrica
b) alla promozione e al coordinamento dei contratti di fiume.
Il piano di intervento che propongo prevede:
la razionalizzazione delle attività di manutenzione dei parchi regionali;
un migliore coordinamento tra nucleo forestale dei Carabinieri e operatori dei diversi enti regionali di gestione dei parchi;
la tutela del patrimonio arboreo, mediante:
a) il controllo e la rendicontazione sulla qualità degli interventi
b) la determinazione delle sanzioni per i trasgressori, anche privati
c) il contrasto alle infestazioni di Toumeyella (che ormai ha già coinvolto la Provincia) ed in generale ad ogni invasione di parassiti alieni anche attraverso la lotta biologica
Per rendere economicamente vantaggioso il management dei rifiuti della Regione Lazio, con vantaggi diretti e indiretti per i cittadini, è opportuno intervenire per:
Incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici sulla superficie delle discariche, al fine di aumentare la capacità di produzione regionale di energia rinnovabile, rendendo il sito di Malagrotta autosufficiente nella gestione della sua messa in sicurezza
Prevedere impianti FER (Fonti di Energia Rinnovabile) per ogni sito di conferimento di rifiuti che lo consentano, con contestuali creazioni, in modo che i relativi proventi possano aiutare i Comuni ad abbassare le bollette, realizzando così una forma innovativa di compensazione ambientale
Incentivare e promuovere la collocazione di impianti fotovoltaici sugli immobili e le aree pubbliche dove sia possibile
Finanziare e realizzare impianti di produzione a biomassa, anche per la produzione di Biometano da destinare all'autotrazione, includendo lo sfruttamento della biomassa derivante dalla manutenzione dei Parchi
La Sanità è il servizio pubblico di competenza regionale per eccellenza. Se non funziona l'Ente Regione, non funziona la Sanità.
In Regione Lazio, occorre completare la riforma sanitaria, con un focus sulla collocazione funzionale delle strutture e su un'assistenza territoriale di vera prossimità.
Per imprimere una svolta di efficienza al sistema sanitario riteniamo prioritarie le seguenti azioni:
1. Stabilizzare ed assumere medici ed infermieri - con adeguato stipendio - come in organico durante la pandemia, affinché il supporto in emergenza e non sia sempre ai massimi livelli
2. Promuovere tutte le azioni necessarie a ridurre le liste di attesa
3. Migliorare il rapporto funzionale tra cittadini e medico di base, attraverso un'attenta revisione del rapporto di assistenza, in particolare per coloro che affrontano malattie croniche e/o sono soggetti non autosufficienti, delineando un percorso di cura disegnato sul paziente
4. Revisionare i budget affidati alla Regione orientandoli ad una maggiore efficienza operativa degli ospedali pubblici. In senso generale, applicare una policy orientata a favorire il Sistema Sanitario Nazionale - SSN riducendo il ricorso all'intramoenia
5. Garantire la completa integrazione dei dati sanitari a disposizione del paziente stesso e di chi lo sta curando, in condivisione con i vari professionisti/strutture che partecipano al suo percorso di cura
6. Investire nelle strutture di ricerca, anche come traino per il miglioramento del sistema, sia pubblico che privato
Potenziare il sistema dei trasporti e delle infrastrutture significa restituire tempo alle persone che lavorano e studiano, migliorando la sicurezza ed il comfort di chi si deve spostare, al contempo riducendo le emissioni inquinanti e climalteranti.
Occorre rendere più attrattivo ed accessibile il trasporto pubblico, a tutto vantaggio di un sistema di mobilità sostenibile sia per l'ambiente che per i conti dei cittadini.
Ottimizzando i finanziamenti PNRR è possibile procedere speditamente con la realizzazione degli interventi riportati in Appendice.
Occorre rafforzare la struttura a maglie della rete stradale extraurbana, rimuovendo i colli di bottiglia, aumentando la velocità commerciale e gli standard di sicurezza, grazie all’eliminazione di incroci a raso e semafori.
Occorre dare priorità all’ammodernamento di tutte le linee utilizzate dai pendolari della Provincia e dai turisti che gravitano su Roma, raddoppiando i binari per consentire l’incrocio dei treni nelle due direzioni lungo il tracciato e non solo in stazione, riducendo i raggi di curvatura per aumentare la velocità dei convogli, adeguando il sistema di segnalamento per aumentare le frequenze di servizio.
Occorre inoltre incentivare l’acquisto di nuovi treni al fine di aumentare il comfort di viaggio, evitare il sovraffollamento a bordo dei mezzi e ridurre i tempi di attesa in stazione.
Occorre rendere completamente operativo e funzionale il porto di Civitavecchia nella sua nuova configurazione (2026), connettendo le darsene alla rete ferroviaria (binari in banchina) e alla rete di grande comunicazione stradale.
Inoltre, va completata la rete degli Interporti e delle Piattaforme Logistiche - adeguatamente digitalizzate - per consentire le rotture di carico e gli stoccaggi necessari a consolidare le merci su mezzi per la distribuzione urbana più piccoli e meno inquinanti, incentivando al contempo il rinnovo del parco veicolare commerciale.
Occorre ottimizzare i servizi nel quadro dei nuovi Bacini Regionali, in cui Cotral svolga in modo efficiente il servizio interurbano, lasciando alle Concessionarie urbane l'esercizio dei servizi locali, utilizzando autobus sempre più sostenibili per l'ambiente e per il comfort dei passeggeri.
Occorre poi mettere in campo alcune iniziative di tipo regolatorio per favorire i servizi scolastici a chiamata, il mobility management in ottica di welfare aziendale, e un riassetto del trasporto non di linea che valorizzi le potenzialità del MaaS - Mobility as a Service.
Occorre accelerare la realizzazione degli interventi già previsti nel PRMTL – Piano Regionale Mobilità, Trasporti e Logistica, mediante una governance più seria e competente, riducendo i tempi per l’appalto delle opere - senza comprimere quelli per la progettazione - la cui qualità garantisce una concorrenza leale tra le imprese e riduce i contenziosi.
Alcune di queste opere ed ulteriori investimenti potrebbero essere realizzati in Project Financing.
Si tratta di una sfida che richiede la mobilitazione delle migliori energie professionali e gestionali, per rendere finalmente efficiente e funzionale il sistema di mobilità della nostra Regione.
I. Rete stradale
I.1. Autostrada Tirrenica (e sua connessione con A1)
I.1.a. Adeguamento Tor de Cenci (Roma) - Latina
I.1.b. Nuova tratto Tor de Cenci - Ponte Galeria (prosecuzione A12 senza interessare il GRA)
I.1.c. SS675 Nuovo tratto Monte Romano - Tarquinia (per connessione con Viterbo e Orte-A1)
I.1.d. SR156 Nuovo tratto Latina - Sezze (per connessione con Frosinone e A1)
I.2. Altre tratte utili a completare le maglie della rete portante
I.2.a. SR2 Cassia Bis Nuovo tratto Monterosi - Viterbo
I.2.b. SR214 Nuovo tratto Isola Liri - Sora (per connessione A1-A25 Frosinone -Avezzano)
I.2.c. Cisterna - Valmontone (per connessione tra A1 e SS7 Appia e in futuro con Latina)
II. Rete ferroviaria
II.1. Ferrovie Laziali
II.2.1. Raddoppio binari e/o adeguamento di tutte le linee FL1-8
II.2. Ferrovie Concesse
II.2.1. Raddoppio con varianti di tracciato della Roma Nord - Viterbo oltre Morlupo fino a Civitacastellana
II.2.2. Nuovo impianto di segnalamento sulla Roma - Lido
II.3. RFI
II.3.1. Rivisitazione del progetto dell'anello ferroviario con effettiva chiusura del tracciato su sé stesso per consentire una linea circolare
II.3.2. Completamento dell'asse Orte – Civitavecchia, particolarmente importante come bypass merci del nodo di Roma che come tratta della trasversale adriatica
II.3.3. Recupero del servizio per Fiumicino e il suo porto turistico diffuso (Isola Sacra) valutando la realizzazione di un poeople mover
II.4. Metropolitane.
Supporto all'implementazione del piano comunale che prevede
II.4.1. prolungamento linea A Battistini - Monte Mario
II.4.2. prolungamento linea B Rebibbia - Casal Monastero
II.4.3. prolungamento linea C Venezia - Clodio
II.4.4. linea D (prevista la riprogettazione)
II.4.5. diramazione linea B Magliana - Spinaceto - Trigoria (in luogo del previsto filobus)
III. Rete logistica
III.1. Potenziamento banchine e collegamenti ferroviari per il porto di Civitavecchia
III.2. Implementazione degli interporti e dei centri di distribuzione urbana delle merci previsti dal PRMTL
L'emergenza abitativa rappresenta una delle problematiche sociali più sensibili per la quale l'amministrazione pubblica deve fornire soluzioni efficaci e tempestive finalizzate a tutelare il diritto all'abitare di tutti quei soggetti che non hanno alternative a causa della reale fragilità sociale e situazione reddituale.
L'edilizia residenziale pubblica (ERP), rappresenta lo strumento più comune per offrire una soluzione abitativa alle famiglie meno abbienti e per assicurare assistenza alloggiativa ai propri concittadini.
Occorrono risposte che siano in grado di ridurre la forbice della disuguaglianza tra ricchi e poveri.
La platea di persone indigenti a cui occorre fornire soluzioni tangibili comprende non solo famiglie a basso reddito ma anche anziani soli in difficoltà, padri separati che non riescono a sostenere le spese dovute, persone senza fissa dimora, persone costrette ad abbandonare l’alloggio a seguito di ordinanza di sfratto, ragazze madri in difficoltà, persone con disabilità.
Il diritto all'abitare deve riguardare tutti quei soggetti che non hanno alternative a causa della reale fragilità sociale e situazione reddituale.
La Regione è l'Ente competente per offrire soluzioni efficaci e tangibili tali da rispondere all’esigenza abitativa e tutelare quindi le fragilità sociali.
La Regione deve incrementare i fondi :
per edificare o acquistare nuovi alloggi popolari in modo da consentire lo scorrimento della graduatoria ERP,
per pianificare lavori di riqualificazione del patrimonio immobiliare regionale ormai inutilizzato attuando una politica di recupero urbano,
per verificare gli standard qualitativi degli alloggi di edilizia residenziale pubblica prima di metterli a disposizione dell’ente comunale,
per effettuare lavori di frazionamento degli immobili regionali al fine di incrementare la disponibilità di case popolari,
per elaborare programmi di edilizia residenziale pubblica aventi interesse a livello nazionale.
La Regione del buongoverno: lotta alla criminalità, alle mafie e all’illegalità
La trasparenza e la legalità sono beni essenziali della comunità. La Regione Lazio che vogliamo è in prima linea su questo. Sia all’interno, con una politica attenta a tenere alta la guardia sulla regolarità e la trasparenza degli atti amministrativi. Sia all’esterno, con una Regione che denunci le illegalità, che sia in prima fila contro le mafie. Un sistema territoriale infiltrato dalla criminalità organizzata perde in competitività, in sicurezza lavorativa e sociale, in democrazia e partecipazione e, dunque, in benessere e libertà personale e collettiva. Il rispetto della legalità costituisce prima di tutto un valore etico e morale, pilastro imprescindibile di ogni convivenza civile, ma anche un fondamentale valore economico, in quanto condizione necessaria per il pieno sviluppo dei territori, a protezione della libertà degli operatori economici, del regolare svolgimento delle dinamiche imprenditoriali, della trasparenza del mercato, della sana concorrenza.
La Regione Lazio, pur non avendo la competenza sulla gestione della sicurezza che è dello Stato, deve diventare nei prossimi anni ancora di più un vero presidio per l’affermazione di pratiche di legalità e quindi continuerò a prestare il mio contributo di esperienza e conoscenza del problema per una più profonda collaborazione con la Magistratura, le Forze di Polizia, i Comuni, le Forze Sociali e le Associazioni affinché sia potenziata l’operatività dell’Osservatorio Tecnico Scientifico per la Sicurezza e la Legalità.
Tra le azioni che contribuirò a portare avanti vi sono:
• implementazione dei Protocolli di Intesa firmati con la Procura Nazionale Antimafia, la Dia, le Prefetture e le Forze di Polizia per garantire che i 17 miliardi del PNRR destinati al Lazio non vengano intercettate dalle mafie;
• adozione di un Testo Unico per il contrasto alle mafie;
• costruzione con Università e Scuole di reti strutturate per un “Sapere Antimafia”;
• costituzione di Parte Civile della Regione nei processi di mafia;
• valorizzazione del riutilizzo sociale dei beni confiscati aumentando le risorse per Comuni e Associazioni per la loro ristrutturazione e l’avvio di progetti innovativi sociali e culturali;
• potenziamento del Fondo in favore delle vittime di usura e del Fondo per le attività economiche colpite dalla criminalità organizzata;
• indagini sulla consistenza e le dinamiche dell’economia sommersa nel Lazio.
Un Lazio che protegge: rafforzamento del sistema della Protezione Civile, del NUE 112 e dell’ARES 118.
Mai come oggi le cittadine e i cittadini del Lazio hanno bisogno di protezione: di fronte alle emergenze e per prevenirle. La Regione dev’essere un’istituzione pronta ad attivarsi per reagire agli shock che vivremo: fenomeni atmosferici estremi per il cambiamento climatico, un territorio a rischio sismico, la possibile diffusione di future pandemie.
La nostra Protezione Civile è stata in prima fila in questi anni: grazie agli interventi di potenziamento delle colonne di mezzi gestiti dalla rete delle associazioni di protezione civile e agli investimenti fatti per realizzare una delle più avanzate centrali operative d’Italia. Nei prossimi anni l’impegno della coalizione della quale faccio parte è per un forte rafforzamento della dotazione di personale della Protezione Civile regionale, una ancora maggiore collaborazione ed una piena valorizzazione dei rapporti con la Protezione Civile nazionale.
La sala operativa del Numero Unico dell’Emergenza – il NUE 112 – garantisce risposta immediata alle emergenze. Anche in questo caso, poggiamo su basi solide. La Regione ha realizzato un sistema integrato composto di due sale operative che ha gestito dalla sua nascita oltre venti milioni di chiamate, distribuendole verso le forze dell’ordine o i corpi dell’emergenza (VV.FF. e Ares 118, Capitanerie di Porto, Soccorso Alpino) più adeguati a gestire ogni singolo intervento. Un assetto di successo, divenuto modello per altre regioni d’Italia, che sarà essenziale non solo per la qualità della gestione ordinaria di una grande Regione, ma anche per affrontare la sfida dell’enorme afflusso nei grandi eventi come il Giubileo del 2025. La mia attività consiliare sarà indirizzata a creare un filo diretto tra il cittadino che chiama e l’ente che deve gestire la chiamata in maniera da evitare il reindirizzamento della chiamata e fornire un immediato riscontro alle necessità ed una immediata risposta all’emergenza.